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Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune cronica del sistema nervoso centrale (SNC) caratterizzata da demielinizzazione, danno assonale e neuro-degenerazione. Colpisce principalmente i giovani adulti, con una prevalenza maggiore nelle donne.
L’etiologia è sconosciuta.
Patogenesi
Con una prospettiva divulgativa, in estrema sintesi la sclerosi multipla è una patologia nella quale lesioni infiammatorie concentrate prevalentemente contro le guaine dei nervi producono una lesione degli stessi e l’interruzione dei circuiti nervosi del sistema nervoso centrale.
Alla fase infiammatoria di una lesione che comporta demielinizzazione (cioè danno della guanina dei nervi) e attivazione microgliale (ovvero fenomeni riparativi), segue il danno assonale (l’assone è il prolungamento del neurone che consente la trasmissione dell’impulso nervoso) e gliosi (la cicatrice nel sistema nervoso centrale) e talora fenomeni di ri-mielinizzazione.
Da un punto di vista anatomo-patologico si distinguono quindi lesioni attive, croniche (con cellule infiammatorie ma senza danno di barriera emato-encefalica riscontrabile in RM), inattive, o in fase di rimielinizzazione.
Questo processo patologico produce l’interruzione funzionale (per l’edema nei tessuti circostanti alle lesioni in fase infiammatoria attiva) o strutturale dei circuiti nervosi, con lo sviluppo progressivo di disabilità.
Clinica
Clinicamente la SM, a seconda dei circuiti nervosi interessati, può manifestarsi con disturbi visivi (neurite ottica), debolezza muscolare, disturbi della sensibilità, problemi di coordinazione e equilibrio, spasticità, alterazioni motorie, disturbi cognitivi e affaticamento.
La patologia presenta un andamento variabile, con fasi di ricaduta e remissione o una progressiva disabilità nel tempo. Sono state descritte diverse forme cliniche (SM recidivante-remittente (RRMS), la più comune, con episodi acuti seguiti da remissioni, SM secondariamente progressiva (SPMS), SM primariamente progressiva (PPMS). Rilevante è la progressione della malattia indipendentemente dall’attività della stessa (PIRA).
Diagnosi
I criteri diagnostici della SM sono cambiati nel tempo. Attualmente vengono utilizzati i criteri revisionati di McDonald del 2017 (2017 Thompson et al. Revisions of the McDonald criteria - Lancet Neurol 2018; 17: 162–73) che, in sintesi, consistono nel riscontro di un deficit neurologico che non abbia diversa spiegazione e che sia caratterizzato da una disseminazione nello spazio (quindi interessi diversi circuiti nervosi) e nel tempo (episodi distanziati nel tempo o progressione di malattia nel tempo).
I criteri di McDonald che combinano dati clinici e strumentali.
Risonanza magnetica (RM): per identificare lesioni a carico del SNC (soprattutto a livello di cervello e midollo spinale).
Esame del liquido cerebrospinale (LCS): presenza di bande oligoclonali.
Potenziali evocati: utilizzati per rilevare eventuali anomalie nella trasmissione nervosa.
La diagnosi differenziale comprende molte patologie del sistema nervoso che hanno un quadro clinico e di RM che vi somiglia. Tra le più imporntanti diagnosi differenziali: l'encefalopatia vascolare cronica,, l'angiopatia amiloide, le leucodistrofie genetiche o metaboliche, CADASIL, la anti-MOG-IgG disease, i disordini dello spettro della neuromielite ottica - NMOSD, l'Encefalomielite Acuta Disseminate - ADEM, la sindrome di Susac, la Neurosarcoidosi, la CLIPPERS, la rara Sclerosi Concentrica di Balo, le vasculiti, la Leucoencefalopatia Multifocale Progressiva - PML , Infezioni, la malattia di Behcet, Malformazioni vascolari, Neoplasie.
Terapia
La terapia della SM si distingue in
- terapie modificanti il decorso con farmaci immunomodulanti o immunosoppressori (interferoni, glatiramer acetato, dimetilfumarato, fingolimod, ocrelizumab, cladribina, alemtuzumab etc).
- Terapie per la gestione delle ricadute: corticosteroidi (ad es. metilprednisolone ad alte dosi) durante le fasi acute.
- Terapie sintomatiche: per gestire sintomi specifici come spasticità, dolore neuropatico, affaticamento, depressione.
Follow-up
Monitoraggio regolare con RM per valutare l'evoluzione delle lesioni.
Valutazione clinica frequente per monitorare i sintomi e la risposta alla terapia.
Supporto riabilitativo: fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale per mantenere la funzionalità e migliorare la qualità della vita.